mercoledì 6 marzo 2019

Recensione. "La fidanzata", di Michelle Frances. Un thriller velenoso e ben congegnato

Buonasera lettori, stavolta vi parlo di un thriller abbastanza recente che avevo sul comodino ormai da un po'. Classificarlo come thriller forse è un tantino esagerato, perché la suspense io l'ho avvertita solo nelle ultime pagine, ma nel complesso si tratta di una storia avvincente. 


Trama:
Laura sa di essere una madre iperprotettiva e - in fondo - gelosa di suo figlio Daniel, un brillante neolaureato dal futuro luminoso. Cosi, quando Daniel le presenta la sua nuova fidanzata, Cherry, lei si impone -di essere gentile e addirittura invita la ragazza per qualche giorno di vacanza nella villa di famiglia a Saint-Tropez. Ma tutti i suoi buoni propositi vanno in frantumi quando scopre che Cherry si fa riempire di regali e, soprattutto, ha mentito a Daniel riguardo al suo passato e al suo lavoro. E poi c'è sempre quella sgradevolissima sensazione che Cherry nasconda un lato oscuro e che stia tramando per metterla in cattiva luce col figlio. No, Laura non può rimanere a guardare mentre una spregiudicata arrampicatrice sociale cerca di rubarle Daniel. Deve agire. Ma sta per commettere un errore imperdonabile... Cherry odia la sua vita. E adesso, finalmente, ha la possibilità di riscattare tutte le umiliazioni subite in passato grazie all'amore di Daniel. Un ragazzo ricco, bello, generoso. Peccato che tra lei e la felicità ci sia ancora un ultimo ostacolo: l'invadente, onnipresente Laura. Cherry è convinta che, dietro un'apparenza di sorrisi e buone maniere, Laura la disprezzi e sia disposta a tutto pur di tenerla lontana da Daniel. E allora l'unica soluzione è screditarla, farla apparire come una madre paranoica e pericolosa agli occhi del suo stesso figlio. Sì, sarà proprio Daniel l'alleato più prezioso per rendere l'esistenza di Laura un inferno. E per conquistarsi così la vita da favola che lei ha sempre sognato...


Questo romanzo va a infoltire la mia personalissima lista di libri a tema "parenti serpenti", un tema finora coniugato un po' in tutte le salse, ma credo che nessun autore abbia mai dato una versione così velenosa del rapporto tra suocera e nuora. 
Laura è una donna avvenente e ricca, sposata con Howard, un uomo che è ormai solo l'ombra del marito di un tempo, visto che la tradisce da anni e non ha più con lei nessuna intimità verbale e tantomeno fisica. Per questo, ed anche per essere rimasta profondamente scossa dalla morte prematura della sua primogenita, Laura ha riversato tutto il suo amore e le sue cure sul figlio Daniel. La classica mamma chioccia, direte voi, e invece la faccenda è molto più morbosa. C'è un attaccamento tra i due che francamente ho trovato imbarazzante, ma è perfettamente coerente con lo sviluppo della storia, quindi ho ingoiato il mio disagio e sono rimasta a guardare mentre Daniel si lascia coccolare a oltranza e Laura allunga i suoi artigli su tutte le sfaccettature della vita del figlio, sebbene egli sia ormai un uomo in grado di prendere da solo le sue decisioni. 
A questo punto fa il suo ingresso Cherry, agente immobiliare non referenziata, la parvenu pronta a distruggere il loro piccolo idillio.
Cherry è cresciuta in una zona povera di Londra, orfana di padre, e con una madre che per sbarcare il lunario fa turni massacranti nel supermercato di quartiere e fa la spesa tra gli articoli in promozione.
Cherry si trascina fin dall'adolescenza il ribrezzo per le sue origini e cova nei confronti della madre un lungo e silenzioso risentimento; è per questo, e grazie alla sua profonda intelligenza e astuzia, che con determinazione e caparbietà si ritaglia un posto nella vita di Daniel, consapevole che solo uno come lui può tirarla fuori dalla miseria in cui ha sempre vissuto, senza che lei debba muovere un dito.
Già al primo incontro tra Laura e Cherry, però, qualcosa va storto. Cherry è a disagio nella grande e ricca dimora dei Cavendish, e a cena si sente tagliata fuori dallo stretto legame che c'è tra Laura e Daniel. Ho avuto la sensazione, durante la cena per conoscersi, che entrambe fossero partite con le migliori intenzioni, sebbene Cherry fosse un po' in soggezione e Laura un pelo troppo compiacente. Ma, a parere mio, è proprio un gesto possessivo di Cherry che si rivela il passo falso che metterà entrambe sul piede di guerra. 


Laura teneva un braccio attorno alle spalle di Daniel, 
con fare amorevole, e Cherry rimase a fissare quell'immagine.
Li raggiunse e, con gesto deliberato, circondò con un braccio
la parte bassa della schiena di Daniel e cominciò ad accarezzarlo.
Lui si girò e sorrise.
Cherry colse un lampo di sorpresa sul volto di Laura
e sentì che ritirava in fretta il braccio.



Nelle successive 400 pagine Daniel si ritroverà vittima inconsapevole dell'oscuro gioco di ostracismo, bugie e dispetti che si viene a creare tra Laura e Cherry. Le pagine volavano via come se niente fosse, e ho divorato il libro sempre più curiosa di scoprire quale altra perfidia si sarebbero inventate per mettere fuori gioco l'altra. Nessuna delle due ha un cuore puro e buoni propositi, e se per certe azioni spregevoli non c'è giustificazione che regga, l'autrice è molto brava a ribaltare la situazione rendendole alternativamente vittime o carnefici. Dunque si fa fatica a schierarsi dalla parte dell'una o dell'altra, sebbene Cherry, col suo sangue freddo e addirittura capace di violenza gratuita contro un animale, mi è risultata particolarmente scomoda. 





La nota negativa è che si tratta evidentemente di un esordio per la scrittrice inglese; l'ho trovato alquanto acerbo, soprattutto nel linguaggio, e se speravo che questa sensazione mi abbandonasse a mano a mano che mi lasciavo coinvolgere dalla storia e dai personaggi, devo invece confessarvi che fino alla fine ho trovato alcune scene piuttosto banali, soprattutto descrizioni minuziose e azioni di routine di cui avrei fatto volentieri a meno, perché non aggiungevano niente alla vicenda se non pagine in più. 
Tuttavia i personaggi femminili principali sono ben caratterizzati, tanto più perché dal loro punto di vista non si fanno scrupoli ad ammettere le proprie debolezze e le proprie brutture. Per quanto riguarda Daniel, invece, ahimé devo dirvi che mi è sembrato un ragazzo fin troppo virtuoso, uno di quelli costruiti ad arte per far sdilinquire il pubblico femminile, stile Christian Grey e Jamie Fraser. 

L'aspetto che mi ha più colpito, per come viene analizzato e approfondito, è il senso di inadeguatezza che Cherry prova costantemente nei confronti delle persone agiate, a cui fa da contrappunto la sua non indifferente intelligenza, di cui è ben consapevole al punto di indignarsi nei confronti di chi così intelligente non è. Più volte, durante la lettura, mi sono soffermata a pensare che se solo avesse usato la sua intelligenza in maniera un po' più positiva, forse non avrebbe fatto la fine che ha fatto. Mi spiego, davvero una donna di origini umili ma piena di risorse dovrebbe aver bisogno del principe azzurro per sentirsi realizzata?? Stiamo scherzando??

D'altra parte anche Laura non è un personaggio così semplice da digerire: fare di suo figlio la sua unica ragione di vita la rende troppo vulnerabile in certe circostanze, la cattiveria di Cherry la spinge sull'orlo della psicosi, col risultato di allontanare definitivamente suo marito Howard e di creare una crepa nel suo rapporto col figlio abbastanza grande per far insinuare quella vipera della fidanzata.
In merito al finale, devo dire che me lo aspettavo completamente diverso, ma le ultime righe non hanno fatto che dare coerenza allo sviluppo della vicenda: chi è davvero quella più perfida?

In conclusione, ho trovato interessante vedere queste inclinazioni portate all'estremo, il romanzo è uno di quelli velenosi, di un veleno amaro, ma che ti dà assuefazione. 



Nessun commento:

Posta un commento