domenica 14 luglio 2019

Netflix. Giugno, l'America delude, vince la produzione europea.

Buonasera miei cari appassionati di serie tv. Anche oggi, come sempre in questo periodo dell'anno, mi ritrovo a rincorrere il tempo cercando di recuperare il lavoro arretrato e di fare comunque ciò che è umanamente impossibile. Vi parlo brevemente delle (poche) serie tv che sono riuscita a guardare nel mese di giugno. 

Girlboss - 1 stagione
Basata sull'autobiografia di Sophia Amoruso, creatrice dell'e-commerce di abiti vintage Nasty Gal, questa serie tv vede protagonista una cafonissima teenager che non tollera di lavorare come dipendente e crea il suo impero online, credendo che essere imprenditrice e capo di se stessi sia il lavoro migliore del mondo. Ah, quanto ti sbagli, cara ragazza. Ho iniziato a guardare questa serie per distrarre la mente con qualcosa di leggero e poco impegnativo. Cosa che in effetti è, e non mi sono meravigliata che Netflix non l'abbia rinnovata per una seconda stagione. 

Jessica Jones - 3 stagioni
Con la terza stagione di Jessica Jones si è conclusa la collaborazione tra Netflix e Marvel, e non me ne rammaricherò mai abbastanza. Al danno si aggiunge la beffa qui: troppe sottotrame intessute sui personaggi secondari, che portano poco valore al complesso della storia. Avrei preferito che la regia si fosse concentrata di più sul rapporto di odio-amore tra Jessica e Trish, che avesse approfondito il background del cattivo della stagione, e che avesse approfondito anche il modo in cui Jessica vive ora la sua posizione da eroina agli occhi degli americani. Ne è risultata, invece, una stagione con poca azione e troppa introspezione nei personaggi minori. Un peccato, davvero. 

Black spot - 2 stagioni, in sospeso
Francia, la cittadina di Villefranche, sperduta tra le foreste e le montagne, detiene il primato: ha il tasso di omicidi sei volte superiore alla media nazionale. E, infatti, in ogni episodio c'è un cadavere. Ma chi c'è davvero dietro? La superstizione incombe, le risposte si cercano nelle credenze popolari e negli antichi miti celtici, perfino tra gli illuminati membri della Gendarmeria. Un po' thriller, un po' noir, un po' mistery, questa serie tv non si presta al binge watching per via della lentezza dell'evolversi del filone principale. Eppure mi sono goduta tutti gli episodi, con questa natura incontaminata che la fa da padrone, e questi personaggi realistici e mai banalizzati, che devono fare i conti con qualcosa di infinitamente più grande e potente di loro.


FILM - IL GUARDIANO INVISIBILE

Sempre sulla scia della serie tv Black Spot, vi segnalo questo film thriller spagnolo, basato sull'omonimo romanzo di Dolores Redondo. 
Sulla riva di un fiume viene ritrovato il cadavere di una ragazza, nuda, con le braccia aperte, i capelli pettinati e un dolce locale sul pube. Amaia, addestrata all'FBI e chiamata a occuparsi del caso, ricollega immediatamente il caso ad altri omicidi avvenuti nella regione. Tornata nel suo paesino d'origine, deve però fare i conti anche con il legame tormentato che ha con la sorella e con i ricordi dolorosi di un'infanzia segnata dal fanatismo religioso della madre. A fare da contorno, la radicata superstizione locale secondo cui ci sarebbe una creatura leggendaria che vive nei boschi e che protegge la natura e i suoi abitanti. L'aspetto prettamente poliziesco del film è senza infamia e senza lode, ma ho apprezzato molto la tensione e l'atmosfera, soprattutto considerando il fatto che sono nata e cresciuta in una città dove credenze e superstizioni simili erano, e sono tuttora, parte integrante della vita di tutti i giorni, e a qualunque livello sociale. 


Nessun commento:

Posta un commento