India, 1896. Nella camera tutto è pronto per la prima notte di nozze. La piccola
Sivakami siede sul letto. Fuori della porta ha lasciato i giochi, i
sogni, le fantasie. Ha lo sguardo pieno di paura e sta tremando sotto il
sari e i gioielli. Ha solo tredici anni quando sposa Hanumarathnam,
guaritore ed esperto di oroscopi. Così hanno deciso i suoi genitori, e
lei non può fare niente per impedirlo. Da questo momento in poi nessuno
si occuperà più di lei, ma sarà lei a prendersi cura degli altri, prima
come moglie, sempre attenta a compiacere ogni desiderio del marito, e
poi come madre dell'enigmatica Thangam e del ribelle Vairum. Ma la forza
che Sivakami ha nutrito e scoperto in sé nei primi anni di matrimonio
forse non è abbastanza per affrontare quello che gli oroscopi avevano
previsto con ostinazione: la morte di Hanumarathnam. Ora Sivakami è
vedova, la condizione peggiore per la casta brahmanica di cui fa parte.
Da adesso in poi deve rispettare le rigide regole che il suo stato le
impone: tenere i capelli tagliati a zero, indossare il sari bianco, non
uscire di casa, non avere alcun rapporto con il sesso maschile e non
toccare nessuno dall'alba al tramonto, neanche i suoi figli. Crescerli,
farli studiare, offrire loro una vita migliore pare impossibile in
questa condizione. In bilico tra i conflitti inconciliabili della
tradizione e la modernità che incalza giorno dopo giorno, Sivakami dovrà
scegliere. Sarà l'amore incondizionato di madre a spingerla ad agire e a
prendere una decisione drastica, che influenzerà il destino di tutti
loro in maniera sorprendente e inaspettata.

Ma veniamo a questo libro in particolare.. Il titolo a me
sembrava suggerire una storia di violenza, di una bambina data in
sposa in un'età in cui in occidente ci si aspetta che pensi solo ad
andare a scuola e giocare con le bambole. In realtà in questo libro
c'è molto di più! Fa da sfondo innanzitutto la storia dell'India
tra il 1896 e il 1958, con tutti i suoi tumulti politici e religiosi,
la lotta per l'abolizione delle caste, il pensiero del Mahatma
Gandhi, l'influenza del regno britannico, il desiderio di modernità
delle nuove generazioni contrapposto alla caparbia determinazione
degli anziani a mantenere un rigido e rassicurante sistema di
segregazione e non contaminazione tra membri di caste diverse, la
contrapposizione tra l'osservanza di rituali e festività antiche di
secoli e l'avanzare della medicina moderna che addita le altre
pratiche come mera superstizione. Condite tutto questo con una saga
familiare che sfiora i livelli della famiglia Buendìa di Marquez,
l'amore smisurato di una donna che diventa madre vedova e nonna nel
giro di pochissimi anni, aggiungete odori di spezie, il vocìo del
mercato, il tintinnio dei braccialetti di vetro, i colori dei sari variopinti, le minuziose descrizioni degli dèi indù, il tramestio in occasione dei rituali sacri, le mani delle spose colorate con l'henné, un po' di musica sacra indiana, e
otterrete questo capolavoro di 700 pagine da leggere tutte d'un
fiato.

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