Buonasera cari lettori!
Sono rimasta un po' indietro con l'aggiornamento del blog rispetto
alla velocità con cui procedono le mie letture, ma il ritardo è
causato semplicemente dall'entusiasmo da cui mi lascio prendere
quando inizio i miei progetti di riciclo creativo, che mi prendono
ore e ore, una serata dietro l'altra, senza che quasi io neanche me
ne accorga. Ma eccomi qui, e tra oggi e domani conto di rimettermi
in pari con le letture dell'ultima settimana.
Trama:

Dunque,
"Zia Mame", che io ho letto già ben due volte in occasioni
diverse a distanza di anni l'una dall'altra, mi aveva divertito fino
alle lacrime. Ho tardato un po' a venire a sapere dell'esistenza di
un seguito e non ci ho pensato due volte a prenderlo quando mi è
capitato per caso tra le mani.
La
storia di "Intorno al mondo con zia Mame" inizia lì dove
finisce il primo libro: Mame è riuscita a strappare a Patrick e
Pegeen l'autorizzazione a portare con sé il piccolo Michael per un viaggio turistico e istruttivo in India.. Ma dopo due
anni e mezzo ancora non sono tornati e il libro si apre con le ovvie
preoccupazioni di due genitori in apprensione perché non ricevono
notizie da mesi da Mame.
In
realtà però il preambolo è lo spunto che permette a Patrick di
rievocare, senza in realtà raccontare quasi nulla a sua moglie, il suo
viaggio in giro per il mondo con zia Mame. La vicenda si inserisce
nell'estate del 1937, quando Pat aveva appena terminato i suoi studi
superiori al St Boniface sotto l'occhio vigile di Mr Babcock e si
apprestava a iniziare il college.
Tra Parigi, Londra, i
Pirenei, Venezia, il Tirolo, la Georgia, il Cairo, Beirut, e uno
scassone di nave greca, si snodano le rocambolesche avventure di Mame e
Patrick, perennemente circondati da uno stuolo di personaggi uno più
assurdo ed eccentrico dell'altro.
Provate a immaginarla se vi riesce: spumeggiante come Mary Poppins ma con un Sidecar al posto dello zucchero, con pose da diva in boa di struzzo e manicotti, mastica francesismi una parola ogni tre, raffinata festaiola, spendacciona e teatrale, civettuola quando chiama chiunque tesoro.. Eppure non è la frivolezza la nota che la contraddistingue: ironica, astuta, colta, si intende di storia, psicologia, filologia, attenta alla politica e alle buone maniere, maestra del travestimento, ma soprattutto piena di risorse, coraggiosa, leale, e armata di un instancabile ottimismo nonostante le più variegate peripezie che le toccano in sorte e i più svariati manigoldi che credono di potersi approfittare della sua bontà d'animo.
Regina del palco alle Folies Bérgères della Ville Lumière, cerca poi di farsi ammettere alla corte di Re Giorgio VI salvo poi fuggire sotto la pioggia. Ripara sui Pirenei con lo spasimante di turno, per poi perderlo tentando di salvare l'onore e il patrimonio dell'amica Vera Charles. Incappa quindi a Venezia in uno scomodo parente del marito deceduto che la corteggia senza successo, e fugge in Tirolo per finire tra le braccia di un complottista affiliato al nazismo. Reduce dalle delusioni di un occidente reso cieco dal consumismo, si dà alla vita della comune in una landa sperduta della Georgia dove scopre che il comunismo non fa per lei. Una cavalcata a dorso di cammello in Egitto, e la ritroviamo a Beirut intenta a coronare il sogno d'amore dei Romeo e Giulietta dei giorni nostri, dopodiché si arrenderà all'impazienza di Patrick "amorino mio!" che vuole tornare in America, senza sapere che sulla nave che dovrebbe ricondurli a casa attraverso l'Oceano Pacifico dovrà difendersi dall'ennesimo truffatore senza scrupoli.
Per fortuna, col fascino e il carisma di sempre, a cui nessuno pare essere immune, Mame riuscirà ancora una volta a ribaltare la situazione a suo favore. E ad ogni travagliata sequela di inverosimili avventure la amerete ancora di più, oh, se la amerete, così tanto che alla fine rimpiangerete che il viaggio sia finito, dopo aver riso di cuore per trecentocinquanta pagine.
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