sabato 18 marzo 2017

Il Dan Brown all'italiana. "Le nove chiavi dell'antiquario", di Martin Rua

Cari lettori, riprendiamo la normale routine dei romanzi, che era necessaria dopo la mia ultima lettura, un travaglio di quasi due settimane che, seppure con i suoi lati positivi per arricchimento personale, mi ha destabilizzato. Il libro di cui vi parlo l'ho scelto perché si adattava a due obiettivi delle Challenge a cui sto partecipando, ma non è che mi aspettassi chissà cosa, visto che negli ultimi anni noi lettori siamo stati tormentati dalle versioni più disparate dei romanzi pseudo-storici sulle innumerevoli leggende in circolazione sull'Ordine dei Templari.

                                 

Trama:
Gerusalemme, 1118. Alcuni monaci del neonato Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo, più tardi noti come Templari, fanno una scoperta inquietante nelle viscere del Monte del Tempio. 
Berlino, 1945. Un gruppo scelto di uomini si inoltra nella capitale del Terzo Reich devastata dai bombardamenti, per recuperare un prezioso manufatto.
Napoli, 2012. La vita dell’antiquario Lorenzo Aragona procede tranquilla, finché una giovane donna dell’Est, comparsa misteriosamente, lo trascina in una drammatica vicenda dai risvolti esoterici. 
Ma chi è veramente Anna Nikitovna Glyz e che cosa lega suo nonno al nonno di Lorenzo? Per scoprirlo, i due iniziano un viaggio seguendo tracce e simboli da interpretare e decifrare. Un viaggio che, da Gerusalemme a Berlino, porta a Napoli e a Kiev, fino a Roma, e che presto assume i contorni di una fuga. Perché tutti gli indizi che Anna e Lorenzo trovano conducono a un misterioso e millenario enigma... il Codice Baphomet. Cosa si cela dietro questo antichissimo arcano ideato e tenuto segreto sino a oggi dai leggendari maghi caldei?




Sono sempre stata un'amante dei libri a sfondo storico, soprattutto se ricchi di enigmi e con il ritmo serrato di un thriller. Purtroppo però, vista l'invasione che ha seguito il fenomeno di Dan Brown e Glenn Cooper, negli ultimi anni ci ho dato un freno: finiscono col sembrarti tutti uguali a un certo punto.
Lorenzo Aragona è un antiquario che vive serenamente la sua vita, finché un giorno non incontra Anna Glyz, la quale gli lascia degli indizi per aiutarlo ad uscire dall'inganno in cui è stato tratto da un gruppo di persone che vuole estorcergli una preziosa informazione che qualcuno ha introdotto nel profondo del suo subconscio.. Da quel momento Lorenzo rimette insieme pezzi sparsi della sua vita come in un puzzle, partendo da molto lontano, dal Medioevo e passando per il periodo della seconda guerra mondiale, e ricostruendo parallelamente la storia del leggendario Baphomet custodito dai Templari e la storia della sua famiglia avvolta nel mistero, e indissolubilmente legata all'Ordine. Si attiva così una corsa contro il tempo, in cui Anna e Lorenzo, affiancati da poliziotti e uomini di Chiesa, devono dare la caccia a quell'organizzazione che è sulle tracce del Baphomet per sottomettere la popolazione mondiale.

Devo ammettere che il ripetersi della stessa scena di una apparentemente giornata qualunque di Lorenzo per due capitoli di fila mi aveva intrigata. Ma l'intrigo finisce lì, nel senso che l'autore scopre le sue carte un po' troppo in fretta, col risultato di dare al lettore un romanzo tutto sommato banale. Anna è l'unico personaggio che non ha perso nemmeno un po' della sua aura di mistero fino alla fine e per questo è l'unica che mi è risultata gradevole. Lorenzo è un uomo buono e forse un po' ingenuo, il Robert Langdon all'italiana ma meno affascinante. I dialoghi con la polizia mi sono sembrati forzati, e l'intrigo dei cattivi fin troppo scontato. Ho apprezzato che sia stata inserita la nota medico-scientifica, ma non aggiunge nulla di entusiasmante al resto del romanzo. Anche il finale l'ho trovato prevedibile, e non presagisce niente di accattivante per il seguito che è stato scritto.

Sono rimasta delusa nonostante non nutrissi grandi aspettative. Il libro è scorrevole e non catastroficamente noioso, ma vale poco rispetto ai miei standard di thriller storico, non credo che leggerò il seguito.



















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