lunedì 13 marzo 2017

GdL Librarsi: l'incontro di marzo 2017

Ben ritrovati lettori! Questa sera vi aggiorno sull'ultimo incontro del Gruppo di Lettura Librarsi, anche se controvoglia. Come alcune mie "colleghe" della Challenge sanno dopo il mio caustico sfogo su Facebook, il libro scelto per l'incontro non mi ha appassionato per niente. Il tema centrale, così come viene presentato da entusiastici pareri sul web, poteva essere un ottimo spunto per un romanzo di un certo spessore, e invece questo libro è entrato di diritto nella mia Top Five dei Worst Book of the Year 2017, anzi vi preannuncio che si guadagna la nomination per la rosa dei candidati al Worst Book Ever Award.

Trama:
Lara è una donna in crisi. Il marito l'ha abbandonata improvvisamente per una più giovane di lei. Disperata, lascia Milano e, su consiglio di un amico, parte per il Perù.  A contatto con una cultura e un ambiente tanto differenti dai suoi, impara a scoprire se stessa, diventando forte, indipendente, femminile e saggia.
Tata Sabino e Mama Maru, i suoi maestri 'curanderos', la guidano in un percorso iniziatico che la porterà a superare prove che prima pensava impossibili: domare e cavalcare animali selvaggi, andare in cerca di visioni nella foresta amazzonica, tuffarsi in lagune gelate, attraversare ponti sospesi sull'abisso, conoscere la sessualità sacra.
Fino a scoprire e fare proprio un modo sconosciuto e più autentico di essere donna. L'antica cultura andina, contrariamente a quella occidentale, è fortemente orientata al femminile; sostiene che il primo essere umano comparso sulla terra era una donna e ha come divinità principale 'Pachamama', la dea natura. Un modo completamente diverso dunque di intendere la società, il matrimonio, il sesso.
Una guida spirituale in forma di romanzo capace di rivelare prospettive illuminanti sulla vita di coppia e sulla femminilità. Un viaggio fra i curanderos delle Ande alla scoperta di un modo più autentico di essere donna.


Un libro inqualificabile sotto tutti i punti di vista, al punto che tutto quello che potrei dirvi mi sembra blogospazio sprecato, che sarebbe meglio dedicare a qualcosa di più meritevole. Uno stile di scrittura che lascia a desiderare, degno di un dilettante da concorso a premi di paese. Una storia che fa acqua da tutte le parti, inverosimile dal punto di vista sociale e linguistico. Una protagonista che dovrebbe incarnare la donna avventuriera e coraggiosa che prende in mano la propria vita per cambiarla e invece si ricopre solo di ridicolo. Strati su strati di stereotipi sulle abitudini del Sud Italia che mi hanno solo fatto infuriare. Dialoghi scialbi, ricostruzioni che sanno di fantasia infantile. Insomma, non so nemmeno spiegarmi come io abbia fatto a superare la metà del libro, un orrore!

La nota positiva, come sempre, dei nostri incontri mensili del GdL è il cibo. Ho scoperto che la dieta peruviana si basa molto sulle patate, di cui in Perù si coltivano infinite varietà, e quindi ecco a voi la causa rellena, sformato freddo di patate ripieno di tonno e verdure..




Vi lascio di seguito il link di questa gustosissima ricetta:

http://blog.giallozafferano.it/ricettecampagna/causa-rellena-ovverosia-sformato-freddo-di-patate-con-tonno-e-dragoncello/


Questo libro, purtroppo, ha infranto il mio personale quadro di massima stima per gli autori sudamericani, e mi ha insegnato che non si può fare di un'erba un fascio. Oppure è l'eccezione che conferma la regola.. Bah, comunque, Sconsigliatissimo!








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