sabato 31 dicembre 2016

***The Hunting Word*** - "Gargoyle" di Andrew Davidson

Benritrovati amici lettori! Stasera vi parlo di una piacevolissima scoperta, che ho stanato dalla mia libreria mentre davo la caccia alla parola cuore per la Hunting Word Challenge..
Questo libro fa parte dell'insolito bottino ottenuto durante una sessione di bookcrossing in un bar di periferia del paesino dove abito. Mi ero lasciata catturare molto dalla copertina e dalla trama, e giaceva da tempo dimenticato; quale occasione migliore di una challenge tra blogger per dare una possibilità a libri che attendono con pazienza il proprio turno!



Trama:
Una vita libera da qualunque forma di sentimento o legame, una lucrosa carriera nel mondo della pornografia, un bellissimo corpo votato al piacere: è tutto ciò che l'anonimo protagonista di questo romanzo perde, nell'istante in cui la sua auto si accartoccia tra le fiamme di uno spaventoso incidente. Il giorno in cui si risveglia dal coma, trasformato nel mostruoso ricordo di un essere umano e confinato in un letto d'ospedale, in lui si fa strada la lucida e terribile decisione che da quel momento ogni suo minimo gesto, ogni suo attimo, saranno dedicati a un unico scopo: farla finita.
Un giorno però arriva, del tutto inattesa, una visita. Poco importa che Marianne Engels, ossessiva scultrice di gargoyle di pietra, sia la riottosa ospite dell'adiacente reparto psichiatrico, da cui di tanto in tanto si allontana per vagabondare nei corridoi della clinica. Marianne è l'unica persona che dal giorno dell'incidente gli abbia rivolto la parola e, fatto ancora più affascinante, ha delle storie meravigliose da raccontare, nate forse nei meandri della sua schizofrenia: vicende ambientate nel medioevo tedesco, nel rinascimento italiano, in Giappone, in mille momenti e luoghi diversi, tutte però tenacemente legate da un unico filo: la loro ininterrotta, travolgente, tragica e impossibile storia d'amore. Giorno dopo giorno nella mente del protagonista comincia a insinuarsi il dubbio che, per quanto incredibile possa sembrare, nelle avvincenti farneticazioni di Marianne ci possa essere qualcosa di vero. Ma più forte nel suo cuore si fa strada una nuova sconvolgente certezza: che raccontare una storia può salvare una vita.




Ammetto che all'inizio avevo temuto l'ennesima sviolinata in stile "Io prima di te" (qui la mia intransigente opinione) perché la trama sembra simile. Ma, per mia fortuna, niente a che vedere con quella patacca rosa confetto!
Sorvolando sui primi capitoli, che sembrano davvero estratti pari pari da un'enciclopedia medica conditi da consigli fai-da-te per non crollare psicologicamente in seguito a un devastante incidente col fuoco, non riesco a trovare difetti in questo libro.

Il protagonista, che narra in prima persona e fino alla fine resta anonimo, era un uomo vuoto, solo un involucro, un giocattolo, un corpo bellissimo da usare per dare e darsi piacere, ma senza emozioni, senza legami, senz'anima. Risvegliatosi dal coma si ritrova a dover ricominciare daccapo, a dover accettare il suo nuovo corpo a cui ora mancano dei pezzi, a trovare il coraggio di guardare allo specchio un volto sfigurato, deve reimparare a camminare, a parlare, e per la prima volta deve fare i conti con il resto dell'umanità, deve imparare a creare dei legami. Perché, anche se nelle prime settimane di convalescenza si convince che la soluzione migliore è il suicidio, un incontro gli cambierà la vita.

Marianne si presenta al suo capezzale e gli parla come se lo conoscesse da sempre; gli spiega infatti che non è la prima volta che si incontrano: già nel quattordicesimo secolo, in un monastero tedesco lei aveva curato le sue ferite da ustione e si erano innamorati...
Anche se per brevi periodi Marianne si fa ricoverare nel reparto di psichiatria di quello stesso ospedale, i suoi racconti possiedono la lucidità e la coerenza di un appassionato di storia.. oppure di qualcuno che quelle epoche le ha vissute per davvero. Dove sta la verità? Marianne sostiene di essere al mondo da 700 anni, di essere stata abbandonata davanti al monastero di Engelthal e di avervi passato l'infanzia e l'adolescenza. Fino al momento in cui due mercenari si presentarono ai cancelli del monastero: uno dei due era stato gravemente ferito da frecce incendiarie e il suo compagno chiedeva la carità delle monache perché lo accudissero. Marianne si prodigò oltre il necessario per curarlo e alla fine se ne innamorò, ricambiata. I due amanti fuggirono nottetempo verso il loro destino..

Alla narrazione del protagonista, che racconta la sua guarigione fisica e la sua rinascita psicologica e sociale, iniziano quindi ad alternarsi i racconti di Marianne: non solo la loro storia d'amore cominciata e finita tragicamente nel Medioevo, ma tante altre storie e leggende ambientate in epoche e luoghi lontanissimi tra loro, ma tutte accomunate da un senso di predestinazione dell'amore, una lezione che il protagonista comprenderà appieno solo dopo aver attraversato il suo personale Inferno dantesco, guidato dai personaggi dei racconti evocati da Marianne.

Qualche riflessione... Marianne è un personaggio da cui ho fatto veramente fatica a distaccarmi una volta finito il libro. Una zazzera di riccioli ribelli, un corpo sensuale e armonioso completamente tatuato, il suo bizzarro e maniacale lavoro che consiste nello scolpire gargoyle di pietra (e scolpisce rigorosamente nuda), i suoi rituali propiziatori, la perfetta padronanza di svariate lingue tra cui l'italiano, il giapponese, il tedesco, l'inglese, il gaelico e il latino, la sua abilità di narratrice che svela un confine sottilissimo tra la schizofrenia e una dotta fantasia.. Tutte queste qualità la rendono un personaggio indimenticabile, una Sheherazade moderna e accattivante, mistica e blasfema allo stesso tempo, misteriosa, generosa e follemente innamorata dell'amore.
Del protagonista maschile, che non si nasconde mai dietro l'ipocrisia di voler sembrare migliore di quello che è, ho particolarmente amato la dettagliata crescita spirituale, analizzata da lui stesso sotto tutti i punti di vista, che lo trasforma da un uomo bellissimo senza cuore a un essere esteticamente mostruoso ma radioso d'amore. Tutti i variopinti personaggi che sfilano tra queste pagine mi hanno lasciato un bellissimo ricordo, e ho apprezzato anche la tendenza dell'autore a dilungarsi sugli usi e costumi delle varie epoche, sulle descrizioni dei luoghi, sui cenni storici e leggendari legati alle diverse storie all'interno della trama principale. E devo ammetterlo, sono rimasta colpita tantissimo dalla conoscenza approfondita dell'opera di Dante Alighieri di cui sono intrise tutte le pagine. A tratti potrebbe sembrare un po' prolisso e magari spavaldo nello snocciolare pagine intere di nozioni scientifiche, ma vi assicuro che per me questo dettaglio non ha assolutamente fatto perdere fascino al libro.

Come dicevo all'inizio, è stata una sorpresa piacevolissima e ci tengo particolarmente a divulgare al web la mia soddisfazione per questa lettura e a consigliarla appassionatamente a tutti voi che mi leggete.























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