venerdì 23 settembre 2016

L'imprevedibile piano della Lisbeth de no'altri, perché si, perché no..

Trama:
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: da piccoli indizi che sembrano insignificanti, coglie l'essenza di una persona, riesce a mettersi nei suoi panni, pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda, un intuito raffinato, uno spirito di osservazione fuori dal comune, sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ne ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, il materiale su cui documentarsi e lei riempie le pagine delle stesse identiche parole che avrebbe utilizzato lui. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare di persona gli scrittori per cui lavora.
Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda ad una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva possibile. Da tempo ha smesso di credere che potesse capitare anche a lei. Per questo sa di doversi proteggere perché dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei.
E quando il destino mette in atto il suo piano imprevisto e fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che in amore nulla è come sembra. Questa volta è difficile resistere a Riccardo e a quell'alchimia che pare non esser mai svanita. Proprio ora che Vani ha bisogno di tutta la sua concentrazione, di tutto il suo intuito. Un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. Perché c'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore.
Come nel più classico dei romanzi Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c'è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo, dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.


Allora, mettetevi l'anima in pace, io ho i gusti difficili, adoro i libri in generale ma sono davvero pochi quelli in cui non trovo almeno un difetto. Questo romanzo d'esordio di Alice Basso, non fa eccezione, ho trovato lati positivi e lati negativi.
Mi spiego meglio. Il personaggio di Vani Sarca, la Lisbeth Salander de no'altri, mi è piaciuto tantissimo: il suo sarcasmo pungente e la sua autoironia mi hanno strappato un sacco di risate. Ha intuito, ha talento, ha stile e, diciamocelo francamente, ho invidiato molto il suo geniale mentalismo, anche se fortunatamente per il mio enorme ego, personaggi così esistono solo nelle opere di fantasia. Ho trovato molto interessante che si entrasse nel merito di un mestiere, quello del ghostwriter, di cui si parla e si sa pochissimo. Mi è piaciuto come vengono delineati gli altri personaggi importanti come il commissario Berganza, l'impostora Bianca, il donnaiolo pieno di sé Riccardo, e il datore di lavoro subdolo Enrico, perché di ognuno di loro emerge la caratteristica stereotipica che li contraddistingue senza farlo pesare alla storia, anzi rendendola più vivida. Ho apprezzato oltre misura il finale della storia tra Vani e Riccardo perché è assolutamente coerente col personaggio femminile, se fosse andata diversamente non le avrei mai perdonato una tale debolezza! (Ripeto, non per cinismo, semplicemente per correttezza nei confronti del personaggio, che non mi si può smentire proprio alla fine!). Non ultimo, ammiro molto lo stile di scrittura della Basso e sono convinta che tirerà magistralmente fuori dal cilindro altri conigli altrettanto affascinanti. Alcuni passaggi della trama che mi hanno lasciato un po' l'amaro in bocca hanno trovato spiegazione nelle ultime pagine, le "Quattro chiacchiere con l'autrice" in cui Alice Basso racconta un po' il collage che a tutti gli effetti è il suo libro.
Nonostante ciò c'è qualcosa che proprio non ho digerito; primo fra tutti quel vago accenno a una serie di piccole delusioni che hanno reso Vani così diffidente, sociopatica, ecc.ecc. Appunto, un vago accenno! Chi di noi non ha dovuto sopportare una delusione amorosa adolescenziale? Chi non ha mai litigato con i genitori o con una sorella? Chi non ha mai frequentato locali borderline solo per far dispetto a mamma e papà? In realtà questa serie di piccoli traumi che rendono Vani quella che è, sono quelli con cui qualsiasi persona ha dovuto fare i conti crescendo (se posso dire la mia, ho avuto un'adolescenza decisamente più traumatizzante), ma non per questo diventiamo tutte una specie di corvo di Poe! Quindi questo dettaglio per me fa perdere molto in credibilità al costrutto. Ho trovato poco realistico anche il suo rapporto con la piccola Morgana: non ce la vedo proprio una trentaquattrenne dark che entra in casa della signora Madre per convincerla con le sue speciali abilità che la figlia minorenne deve assolutamente andare per motivi pedagogici e propedeutici in un locale di satanisti (che poi poverini sono semplicemente dei metallari tardoni e se ne vedono dappertutto dai). Poco credibile anche l'acutissima serie di circostanze per cui Vani riesce a far allontanare il coltello del sequestratore dal collo della vittima.. Troppa suspense creata per nulla, secondo me, visto come viene smielata la scena della redenzione. Ma ormai l'avrete capito io tifo per i sentimenti crudi, l'adrenalina, le emozioni devastanti, e il dramma quotidiano.
Il libro ad ogni modo ve lo consiglio perché i lati positivi sono molti di più di quelli negativi, se non altro per un po' di sana autoironia. E terrò d'occhio la Basso perché sono incuriosita dalla sua promessa di un seguito della storia.
Sono, come sempre, aperta al dibattito, e curiosa di sentire altre opinioni..



2 commenti:

  1. Ehm...il seguito è uscito già da un po'!

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    1. Oh cavolo.. Si vede che vivo fuori dal mondo?? Hahaha grazie per la dritta :D

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